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Ristoranti
13 Marzo 2012 Aggiornato il 11 Dicembre 2013 alle ore 08:52

Tre donne a Culinaria. Cristina Bowerman, Valeria Piccini, Ana Roš

Dopo Identità Golose 2012, la presenza femminile si è fatta sentire anche a Culinaria 2012. Tra tutte ne ho scelte tre, le più distanti tra loro, con
Tre donne a Culinaria. Cristina Bowerman, Valeria Piccini, Ana Roš

Dopo Identità Golose 2012, la presenza femminile si è fatta sentire anche a Culinaria 2012.
Tra tutte ne ho scelte tre, le più distanti tra loro, con differenti personalità, approcci diversi alla cucina e contestualizzazioni distanti.

La veemenza di Cristina Bowerman nel descrivere la sua arte è impressionante, i racconti delle prove tecnico-empirico-scientifiche curate ai limiti dell’ossessione lasciano davvero intuire quanta passione ci metta questa piccola, iperattiva a tratti quasi aliena donna nel fare ciò che fà…e nel riuscirci al meglio. Lezione molto interessante, quasi accademica direi. Assaggio al pubblico: Crostino di pane scuro con purea di fichi secchi e lardo, non brillava per creatività, ma la materia prima era eccellente.

Ana Roš, per me una scoperta strepitosa, mi son seduto leggermente scettico e molto incuriosito e dopo pochi minuti ho capito di amare (professionalmente) quella donna! Una cucina senza titoli, lauree o coccarde alla base, ma che non ha nulla da invidiare alle altre, anzi, dotata di un quid in più. Ingredienti della terra, ingredienti della sua terra, materie prime dignitosissime seppur povere, presentate con orgoglio, passione e savoir faire: radici, tuberi, bulbi…
Il suo racconto arricchito dai tratti somatici e dall’accento, i profumi delle preparazioni e quel fare da donna con gli attributi mi hanno ipnotizzato piacevolmente per un’ora. Lezione interessantissima ed emozionante.
Assaggio al pubblico: Olio di semi di zucca, pane di segale a pasta acida, chips e succhi di tuberi… assolutamente non pretenzioso seppur didatticamente forse il più interessante dell’intero evento.

Valeria Piccini…ho quasi paura a pronunciare il suo nome, non ha di certo bisogno di essere presentata. Un approccio alla cucina semplice e senza troppi fronzoli, una smisurata sapienza, conoscienza delle materie prime e arte del saper fare. Durante la lezione gli sguardi erano rapiti e si percepiva nell’aria un senso di liturgico rispetto. C’è stato un momento in cui finito di presentare uno dei due piatti mi son commosso, eppure questa simpatica e rassicurante donna non ha fatto nulla di diverso dagli altri professionisti, ha comunicato la sua passione cucinando un piatto. Evidentemente quella passione è così forte da sprigionare un’energia tale da lasciare inermi e far venire i lucciconi agli occhi! Assaggio a… me: Rotolino di cinghiale con polvere di mirto, purea di corbezzolo e crema d’aglio dolce. Non era prevista una degustazione al pubblico, ma ho avuto la fortuna di potermi accaparrare l’unico assaggio disponibile messo in palio con una domanda… ero disposto a tutto….serve che io commenti!?
Ho sfoggiato orgogliosamente il mio alito di aglio per tutto il resto della serata!

(Danny D’Annibale – per chi non lo ricorda può leggere qui. Foto: Daniele Amato)

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